venerdì 29 gennaio 2016

Recensione: "La quinta onda" di Rick Yancey


Di notte, Cassie non può più guardare il cielo stellato con gli stessi occhi di prima; ora sa che loro arrivano da lì, da quegli astri luminosi e distanti, e arrivano per distruggere il suo mondo. Cassie è tra gli ultimi superstiti, sola, in fuga da loro, esseri mandati sulla Terra per sterminare la specie umana: l'unica speranza che le resta è ritrovare Sammy, il fratellino che le è stato strappato dalle braccia. Quando il misterioso Evan Walker si offre di aiutarla, Cassie capisce che deve prendere una decisione: fidarsi o rinunciare alla sua missione, arrendersi o continuare a lottare.
In un'avventura che mescola la suspence de La guerra dei mondi e l'azione di Io sono leggenda, Rick Yancey narra l'avvincente lotta di una giovane donna determinata e temeraria.











LA MIA RECENSIONE:


Quante volte vi siete posti la domanda: siamo soli nell'universo?
Fidatevi di me, dopo questo libro spererete di esserlo. Avete presente i cerchi nel grano? I rapimenti alieni?In questo libro non c'è niente di tutto questo, gli alieni sono già tra noi, anzi, dentro di noi.
All'inizio sono partito molto negativo verso questo libro perché nella primissima parte i discorsi erano veramente di un livello bassissimo. Ci si trova davanti a frasi del tipo:

In pubblico piangevamo per chi ci aveva lasciati. In segreto per lo smartphone, la macchina, il microonde e internet
Personalmente davanti a cose così mi viene voglia di chiudere.  Frasi del genere sicuramente denotano la voglia dell'autore di riferirsi a un pubblico molto giovane. Peccato che io roba del genere  non la dicessi nemmeno quando avevo 11 anni.

  Dopo questa prima parte negativa però arriva la sorpresa. Si, la sorpresa, perché il romanzo mette il turbo e decolla sia a livello di storia che di serietà nei discorsi, cosa doverosa a mio parere visto che spesso si parla di gente che muore.

La storia comincia con Cassie, una ragazza sopravvissuta all'invasione degli alieni che ci spiega con vari flashback cosa è successo prima. Non spaventatevi se all'inizio Cassie parla  di prima onda, seconda onda, terza onda e quarta onda e voi rimarrete imbambolati  senza capire. Mano a  mano vi verrà svelato tutto.

All'inizio della storia ci si trova di fronte a qualche assurdità, come ad esempio il fatto che con un' astronave aliena sulla testa la protagonista pensa ad uscire con i ragazzi oppure al fatto che continui ad andare a scuola come se nulla fosse.
Sicuramente la storia prende qualche spunto qua e la, come da "L'ospite" della Meyer, qualcosa da film come "la guerra dei mondi"(il solito impulso elettromagnetico che mette fuori uso tutti gli apparecchi), ma nel complesso riesce comunque a creare una storia tutta nuova che riesce a suscitare una gigantesca curiosità di sapere come andrà a finire. Considerate  che l'ho letto in un solo giorno per come ero preso, quindi ve lo consiglio vivamente.

In questa tipologia di libri, dovendo ognuno lottare per la propria sopravvivenza, si perde la misura di giusto o sbagliato, quindi non ci sono buoni o cattivi in senso assoluto. Per sopravvivere tutti dovranno uccidere.

Compratelo, datemi retta, ne vale davvero la pena nonostante l'inizio tentennante. 4 stelle!!!



mercoledì 27 gennaio 2016

Recensione: "La ragazza del treno" di Paula Hawkins



La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel? 





LA MIA RECENSIONE:

Ho visto acquistare questo libro a persone che non avevano MAI letto un giallo neanche per sbaglio. Così mi è venuta la curiosità e l'ho provato, essendo anche io una non avvezza a questo genere di narrativa. Ebbene, ho capito come mai abbia riscosso così tanto successo!

Iniziamo da ciò che si vede: la sovracopertina è quasi morbida e se la si toglie rimane un libro nero lucido. Fantastico!

In realtà sono tre le protagoniste: Rachel, Megan e Anna. Anche se si tende a vedere Rachel come l’unica protagonista.

Rachel ogni giorno percorre quella tratta ferroviaria due volte per andare e tornare dal lavoro. È una donna disperata, piatta, sull'orlo dell'alcolismo dopo che il suo ex marito, ora sposato con una nuova donna e con un figlio, vive nella precedente casa coniugale, proprio su quella linea ferroviaria.
Dal finestrino Rachel osserva quotidianamente una coppia e, in base agli atteggiamenti e ai loro gesti, ne immagina la vita. Quando però un delitto viene commesso, lei diventa investigatrice perché testimone delle azioni dei due.

L'investigazione è assolutamente assente, è tutto solo nella testa della protagonista: è lei che pensa, che riflette, che cerca di ricordare, che va in giro per la città a racimolare indizi, che cerca di capire che cosa sia successo..
E anche se verso la fine capisci cosa è successo veramente ancora prima che lo racconti lei, è proprio questo il bello: tu conosci la verità ancora prima che la protagonista lo ammetta a sé stessa, ed è come se temessi per lei.

Si legge in una giornata e scorre in modo molto fluido.





Approvato con il massimo dei voti!

lunedì 25 gennaio 2016

Recensione: "The queen of the tearling" di Erika Johansen



Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, la principessa Kelsea Raleigh Glynn, cresciuta in esilio, intraprende un pericoloso viaggio verso il castello in cui è nata, per riprendersi il trono che le spetta di diritto. Determinata e coraggiosa, Kelsea adora leggere e non somiglia affatto a sua madre, la fatua e frivola regina Elyssa. Protetta dal gioiello del Tearling uno zaffiro blu dagli straordinari poteri magici - e difesa dalla Guardia della Regina - un gruppo scelto di cavalieri guidato dall'enigmatico e fedele Lazarus - Kelsea ha bisogno di tutto l'aiuto possibile per sopravvivere alle cospirazioni dei nemici, che proveranno a impedire la sua incoronazione con agguati, tradimenti e incantesimi di sangue. Una volta diventata regina, e nonostante il nobile lignaggio, Kelsea si dimostra troppo giovane per un popolo e un regno dei quali sa ben poco, oltre che per gli orrori inimmaginabili che infestano la capitale. Kelsea deve scoprire di quale tra i suoi servitori fidarsi, perché rabbia e desiderio di vendetta si annidano fra i nobili di corte e perfino fra le sue stesse guardie del corpo. La sua missione per salvare il regno e compiere il suo destino è appena cominciata: Kelsea sarà chiamata ad affrontare un viaggio alla scoperta di se stessa e una prova del fuoco che la farà diventare una leggenda... se solo riuscirà a sopravvivere! 


LA MIA RECENSIONE:


Questo libro è stato un regalo, ma io stesso se lo avessi visto in libreria lo avrei tenuto stretto a me  e sarei corso subito alla cassa a pagare per paura che qualcuno me lo rubasse.
Tenendolo in mano si ha la sensazione di avere qualcosa di antico, di prezioso, qualcosa da chiudere in uno scrigno e da maneggiare con moltissima cura.
Copertina perfetta, accostamento nero e oro fantastico, pagine trattate in modo da sembrare una pergamena, segnalibro dorato, mappa estraibile al suo interno.

Cosa si può volere di più da un libro??

Una storia con un minimo di azione tanto per cominciare.

Si comincia il libro pieni di aspettative e man mano che si prosegue nella lettura una domanda comincia a farsi strada nella mente , prima come un dubbio, poi quasi come una supplica:

Quando diavolo succede qualcosa??

Ho finito il libro senza una risposta.

Non mi sono mai sentito coinvolto nella storia, non ho sofferto con la protagonista, non ho pregato per lei, non ho avuto paura per lei, insomma ho vissuto la storia con grande di stacco.

Il titolo del libro potrebbe essere tranquillamente cambiato con "La regina della noia", voi che ne dite?

L'abito non fa il monaco, ora ne sono certo. Bocciato!!


2 Stelle!

mercoledì 20 gennaio 2016

Recensione: "Il dominio del fuoco" di Sabaa Tahir


C'è stato un tempo in cui la sua terra era ricca di arte e di cultura. Laia non può ricordarsene, eppure ha sentito spesso i racconti su come fosse la vita prima che l'Impero trasformasse il mondo in un luogo grigio e dominato dalla tirannia, dove la scrittura è proibita e in cui una parola di troppo può significare la morte. Laia lo sa fin troppo bene, perché i suoi genitori sono caduti vittima di quel regime oppressivo. Da allora, lei ha imparato a tenere segreto l’amore per i libri, a non protestare, a non lamentarsi. Ma la sua esistenza cambia quando suo fratello Darin viene arrestato con l’accusa di tradimento. Per lui, Laia è disposta a tutto, anche a chiedere aiuto ai ribelli, che le propongono un accordo molto pericoloso: libereranno Darin, se lei diventerà una spia infiltrata nell'Accademia, la scuola in cui vengono formati i guerrieri dell'Impero…
Da quattordici anni, Elias non conosce una realtà diversa da quella dell'Accademia. Quattordici anni di addestramento durissimo, durante i quali si è distinto per forza, coraggio e abilità. Elias è la promessa su cui l'Impero ripone le proprie speranze. Tuttavia, più aumenta la fiducia degli ufficiali nei suoi confronti, più lui vacilla, divorato dai dubbi. Vuole davvero diventare l'ingranaggio di un meccanismo spietato e senza scrupoli? Il giorno in cui conoscerà Laila, Elias troverà la risposta. E il suo destino sarà segnato.

LA MIA RECENSIONE:

L'unico aspetto negativo che viene in mente una volta finito il libro è il fatto che non vi sia il sequel già  disponibile. 

Questo libro ti cattura sin dalla prima pagina, lascia poco spazio alle descrizioni e quindi la storia procede in modo incalzante e tu sei dietro le pagine, una volta con Laia ed una volta con Elias, che preghi, speri e sogni con loro.

Ci sono momenti in cui la crudeltà e il male  hanno il sopravvento, ma questo libro ci insegna proprio che MAI tutto è perduto, c'è sempre qualcosa in cui sperare.

L'ambientazione è cupa ed opprimente e la si avverte vividamente in ogni singola pagina e ci si aggrappa stretti ai due protagonisti per uscirne, soprattutto nel finale.
Anche i personaggi secondari svolgono un ruolo primario nella storia, ma soprattutto ti lasciano sempre nel dubbio perché non capisci mai fino in fondo da che parte stiano, nemmeno a libro terminato.

Considerando che questo è il libro d'esordio dell'autrice, cosa dovremmo aspettarci dal sequel?? (in uscita il 16 Agosto in America) Fatemi sapere cosa ne pensate!!!  Alla prossima recensione
5 stelle meritate!!






lunedì 18 gennaio 2016

Recensione: "Il profumo delle foglie di limone" di Clara Sánche

Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora molto caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c'è nessuno, e l'aria è pervasa da un intenso profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. È confusa e si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno. Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora, dietro il loro sguardo pacifico, covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mathausen, che da giorni segue i loro movimenti passo dopo passo. Ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché ciò che è successo non cada nell'oblio.


LA MIA RECENSIONE

Forse andrò controcorrente ma a me il libro è piaciuto.

Interessante la scelta dell'autrice di costruire il romanzo sul racconto dei due protagonisti, narratori di sé stessi.
Coinvolgente la storia che conduce il lettore a riflettere sull'Olocausto attraverso gli occhi dei due protagonisti: un anziano sopravvissuto e una giovane donna che conosce di questa tragedia solo quanto dicono i libri di storia.

Sicuramente preferisco Julían a Sandra perché quest'ultima è un po' una che non sa stare al mondo, si infila in situazioni ambigue e anche se ne ha la possibilità non ne esce fuori. Non sono riuscita ad affezionarmi alla protagonista femminile e forse questo ha penalizzato la mia esperienza del romanzo.

Belle le riflessioni sulla vecchiaia, bello l'incontro tra due generazioni e due universi che, paralleli, popolano ogni angolo di ogni città, ma solitamente non si interfacciano.

Speravo si parlasse di più della storia dei due norvegesi, di tutta la Confraternita (compresa quella di Alberto che probabilmente era una delle più interessanti) e che venisse coinvolta un po' di più la figlia di Julían, che sembra invece disinteressata al padre.

Il titolo non mi è ancora chiaro adesso e neanche la copertina.


In alcuni momenti la storia è noiosa e per questo merita 4 stelle.

sabato 16 gennaio 2016

Recensione: "La meccanica del cuore" di Mathias Malzieu

Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani fenomeni. È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. Ma non si può vivere al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack, la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. L'impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei. Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca dell'incantevole creatura, in compagnia dell'estroso illusionista Georges Méliès. E finalmente, due figure delicate, fuori degli schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L'amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto. Intriso di atmosfere che ricordano il miglior cinema di Tim Burton, ritmato da avventure di sapore cavalleresco, una favola e un romanzo di formazione, in cui l'autore, con scrittura lieve ed evocativa, punteggiata di ironia, traccia un'indimenticabile metafora sul sentimento amoroso, ineluttabile nella sua misteriosa complessità.


LA MIA RECENSIONE:

Questo libro mi ha conquistato sin da subito evocando nella mente i libri di fiabe che leggevo da bambino. Vengono richiamate le atmosfere dark dei film di Tim Burton e contemporaneamente la loro delicatezza. È un romanzo di formazione che tiene incollato il lettore per tutte le due ore necessarie a completare le 160 pagine di cui si compone. 

Un viaggio poetico, divertente e struggente allo stesso tempo, un viaggio che è la parabola dell'amore, quello vero, fatto di rischi, attese e gelosie.

Vi lascio con una delle frasi più belle del libro :

Di cosa ho paura? Di te, o meglio, di me senza di te...

Per chiunque non avesse ancora avuto modo di leggerlo vi consiglio di correre in libreria a prenderlo, questo libro merita di stare nella vostra libreria. Promosso a pieni voti.




5 stelle!!!

giovedì 14 gennaio 2016

Recensione: " L'amore è un patatrac!" di Gilles Legardinier

Come tutti, Julie ha fatto molte stupidaggini nella sua vita, ma mai così tante come da quando ha scoperto di avere un nuovo vicino di casa dal nome buffo, Ricardo Patatrac, che le fa scattare la scintilla della curiosità. Chi potrà mai chiamarsi così? Ancora prima di conoscerlo, l'attrazione per il nuovo arrivato si trasforma subito in una vera e propria ossessione, totalmente ingiustificata perché lei non lo ha mai visto in faccia. Riuscirci diventa il suo unico obiettivo nella vita e così si sottopone senza successo a estenuanti appostamenti con l'occhio appiccicato allo spioncino della porta, per carpire anche i più insignificanti dettagli che la aiutino a ricomporre il puzzle dell'uomo dei suoi sogni. Peccato che, nel tentativo di sapere qualcosa di più su di lui, una mano le rimanga incastrata nella sua cassetta della posta... E questo è solo l'inizio. Molte saranno le cose insensate che Julie farà per conquistarlo. Quando poi scoprirà che l'uomo misterioso nasconde un segreto, libererà tutta la sua fantasia e intraprendenza, in un'escalation di piccole e grandi follie... Perché l'amore è proprio un Patatrac!



LA MIA RECENSIONE

Ho tenuto questo libro sullo scaffale per più di un anno perché non sapevo cosa aspettarmi. Nel dubbio ho aspettato io un momento in cui mi venisse voglia di leggere una storia non impegnativa. Forse ho sbagliato. Ho letto questo libro in una giornata. È divertente e fresco, scorre veloce. Ci si innamora facilmente di tutti i personaggi. 

La protagonista e il suo modo di sdrammatizzare la vita mette molto ottimismo. Il ragazzo di cui si innamora è molto carino, dolce e con un pizzico di mistero. È forse messo un po' in ombra dalla spumeggiante protagonista ma alla fine la coppia si incastra bene. Belli anche i personaggi di contorno che creano una base per trasportare su schermo questo libro!

La protagonista è simpatica e rispecchia la parte un po' goffa e paranoica di tutte noi, si entra velocemente in sintonia con lei. Leggendolo mi sono ritrovata a ridere ad alta voce.
Non ci sono i classici personaggi ma persone vere, con problemi reali, che affrontano però la vita nel modo migliore, sdrammatizzando e fraternizzando. Si presterebbe molto ad una commedia piacevole. 

Una pecca soltanto: la copertina. Nella versione italiana c'è un gatto con una coppola francese mentre nella versione originale il gatto ha un cappello peruviano. La coppola francese non c'entra nulla! Leggere per credere!

In ogni caso: 5 stelle!

martedì 12 gennaio 2016

Recensione: "Se tu fossi neve" di Eleonora Sottili

I fiocchi di neve quando si formano sono tutti uguali, ma quando poi cadono e si posano per terra sono uno diverso dall'altro, perché diversa è stata la loro vita di turbolenze e umidità. E così è probabile che i fiocchi di neve abbiano a che fare con noi molto più di quanto crediamo.
Da due anni Jason disegna tutte le persone che incontra a New York, è una specie di progetto, o forse di più, un metodo di ricerca. Deve ritrovare a tutti i costi la ragazza che lo ha fatto innamorare. L’ha vista soltanto una volta per due minuti, ferma di spalle, durante un flash mob di Charlie Todd in Grand Central, e poi l’ha persa tra la folla. 
Zadie ha dodici anni, un manuale di sopravvivenza e una bussola. Mangia gallette, studia mappe e vuole andare al Polo Sud come Amundsen e Scott. Per allenarsi al freddo si immerge nell’acqua gelida della vasca da bagno tra cubetti di ghiaccio alla deriva come iceberg.
Alice è appena arrivata a Manhattan dall’Italia. Sta scappando da due fidanzati, gemelli omozigoti, e dal capo, che la vuole licenziare, e spera che a New York sarà felice come Neil Armstrong quando ha messo il primo piede sulla Luna. Al momento però si sente più come uno di quegli astronauti che restano a beccheggiare in eterno nello Spazio, incapaci di tornare sulla Terra, di mandare messaggi o di volare verso altri pianeti. Sulla città si scatena la Tempesta Perfetta, la neve non smette di cadere, il vento soffia sempre più forte, i grattacieli e le strade restano al buio per un blackout. A quel punto i destini dei tre personaggi si intrecciano in modi imprevisti, mentre i sotterranei della metropolitana sono illuminati dalle spade laser di Guerre Stellari.



LA MIA RECENSIONE:

Il libro è ambientato nella città di New York ed è incentrato principalmente su tre personaggi: Jason, Zadie e Alice.

Jason da due anni cerca una ragazza vista una volta da lontano durante un flash mob. Zadie è una dodicenne che supporta Jason nel suo progetto mentre immagina il Polo Sud. Alice è a New York per prendere le distanze da un brutto momento che sta attraversando.

Il libro è scritto in terza persona e ogni capitolo ha un proprio titolo. Il primo e l’ultimo iniziano con un link a una qualche canzone di Youtube, cosa che non ho molto apprezzato perché su carta è abbastanza inutile e su kindle è comunque un problema: sarebbe stato meglio inserire il titolo delle due canzoni. 

Il libro scorre veloce ed è piacevole anche se la storia è quasi surreale, non tanto per gli avvenimenti quanto per il carattere dei personaggi con i quali è difficile entrare in sintonia. Vengono presi e ripresi molti pensieri dei personaggi ma lo stesso non viene fatto con i loro sentimenti, forse con l’intento di copiare il modo di scrivere di altri scrittori. 

La scrittrice si basa su alcuni esperimenti sociali moderni famosi in questi anni e sicuramente viene fuori l’interesse in psicologia sociale, suo ambito di studio (si legge dalla copertina): è molto brava a descrivere azioni e reazioni collettive.

Nel complesso un libro molto piacevole, ottimo da leggere davanti a un camino in inverno ma non è uno di quei libri che si ricordano.
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