lunedì 2 maggio 2016

Recensione di "Il nome del vento- Le cronache dell'assasino del Re" di Patrick Rothfuss


La Pietra Miliare, una locanda come tante, nasconde un incredibile segreto. L'uomo che la gestisce, Kote, non è davvero il mite individuo che i suoi avventori conoscono. Sotto le sue umili spoglie si cela Kvothe, l'eroe che ha fatto nascere centinaia di leggende. Il locandiere ha attirato su di sé l'attenzione di uno storico, che dopo un lungo viaggio non privo di pericoli e avventure riesce a raggiungerlo e convincerlo a narrare la sua vera storia. Il nostro eroe muove i suoi primi passi a bordo dei carri degli Edema Ruh, un popolo di attori, musicisti e saltimbanchi itineranti che, nonostante le malevole credenze popolari, si rifanno a ideali nobili e tengono in gran conto arte e cultura. Kvothe riceve i primi insegnamenti dall'arcanista Abenthy, e viene poi ammesso all'Accademia, culla del sapere e della conoscenza. Qui egli apprenderà diverse discipline, stringerà salde amicizie e sentirà i primi palpiti dell'amore, ma dovrà anche fare i conti con l'ostilità di alcuni maestri, l'invidia di altri studenti e l'assoluta povertà; vivrà esperienze rischiose e incredibili che lo aiuteranno a maturare e lo porteranno a diventare il potentissimo mago, l'abile ladro, il maestro di musica e lo spietato assassino di cui parlano le leggende.




LA MIA RECENSIONE:


Comincerò questa recensione con due raccomandazioni: non fidatevi e non arrendetevi.
Non fidatevi della copertina orribile, mai come per questo libro "l'abito non fa il monaco".
Non fidatevi della trama, perché dietro questo libro c'è veramente tanto di più.
Non arrendetevi quando non troverete questo volume tra gli scaffali, perché questo volume bisogna volerlo con tutte le proprie forze e nel 90% dei casi ordinarlo online.
Non arrendetevi quando nelle prime 50 pagine la storia non sarà ancora decollata, perché Rothfuss vi sta solamente preparando per cosa avverrà dopo e posso garantirvi che ne sarà valsa la pena.

Il romanzo si apre  con un'introduzione scritta in terza persona, dove veniamo introdotti ai due personaggi: il taverniere Kote e il suo aiutante Bast. All'inizio posso garantirvi che sembrano tutto fuorché straordinari, ma dopo alcune pagine Kote salva la vita ad un Cronista che era stato attaccato dai demoni e qui vi è la svolta. Il cronista riconosce  Kote per quello che realmente è, ossia il leggendario Kvothe di cui parlano tutte le leggende e lo supplica di raccontargli la sua storia.Kvothe acconsente e gli concede tre giorni durante i quali racconterà gli eventi della sua vita dal suo punto di vista. Il primo romanzo della trilogia è il giorno uno del racconto di Kvothe e copre la parte della sua infanzia e prima adolescenza. 


Il racconto inizia con dei flashback della sua infanzia come membro di un gruppo itinerante di attori (gli Edema Ruh), maghi e musicisti. Si narra di quando diventato orfano e solo, si trova costretto ad affrontare i pericoli della strada e di come la sua vita venga sconvolta da una tragedia che gli segnerà l’anima in modo irreversibile. Nell’ovattato dolore autoimposto alla sua mente, Kvothe, poco più che bambino, imparerà a combattere, a sopravvivere ed arrangiarsi per non soccombere. E quando deciderà di far riaffiorare i ricordi tenuti sopiti per tanti anni, la sorda sofferenza verrà sostituita con un sentimento più bruciante: la rabbia e la ferma volontà di vendicarsi, uccidendo così chi gli ha portato via la sua infanzia.

Cosa troverete nella storia quindi??



Ho sottratto principesse a re dormienti nei tumuli.

Ho ridotto in cenere la città di Trebon.

Ho passato la notte con Felurian e me ne sono andato sia con la vita, sia con la sanità mentale.

Sono stato espulso dall’Accademia a un’età inferiore a quella in cui la maggior parte della gente viene ammessa.
Ho percorso alla luce della luna sentieri di cui altri temono di parlare durante il giorno.
Ho parlato a dèi, amato donne e scritto canzoni che fanno commuovere i menestrelli.
Potresti aver sentito parlare di me.”


Se avete amato la saga di Harry Potter, sicuramente questo è il libro che fa per voi, perché ne riprende moltissimi elementi: primo fra tutti il racconto della vita all'interno dell'accademia e la presenza del Draco di turno pronto a mettergli i bastoni tra le ruote.

In questo libro c'è anche spazio per l'amore, che purtroppo è la cosa che ho apprezzato meno, perché l'ho visto solamente come un' interruzione della storia principale. Forse l'autore voleva in un certo modo umanizzare di più Kvothe, non rendendolo immune ad una forza tanto dirompente.

Questo primo libro ci lascia con moltissime (fantastiche) domande in sospeso e proprio per questo, non appena finirò di scrivere questa recensione, mi catapulterò in libreria per prendere il secondo libro: "La paura del saggio". 

Spero di aver acceso in voi un minimo di curiosità e che corriate ad acquistarlo, ne vale davvero la pena, credetemi. Non lasciatevi spaventare dalle mole perché lo stile di scrittura di Rothfuss è davvero fantastico e volerete tra le pagine, anzi, per dirla nel modo del libro,  sarà il nome del vento a portarvi lontano.









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